Jim Shaw
28 Mar - 28 Apr 2007
JIM SHAW
La quarta personale alla Galleria Massimo De Carlo per l'artista statunitense Jim Shaw è da leggersi come riflessione sulla lenta ma progressiva disgregazione del "sogno americano" in corso da più di tre decadi.
La mostra si sviluppa come un sentiero caratterizzato da rimandi segnici espressi con pittura e disegno su carta e tessuto.
Due dipinti su mussola di cotone che costituiscono il cuore della mostra si presentano in foggia di sfondi teatrali. Il primo ritrae una casa borghese con giardino sulla quale si interfacciano degli hot dog da passeggio; dalla tela trasuda una terza immagine, la banconota da un dollaro. Giganteschi lecca-lecca, diritti come sentinelle, si oppongono alla visione dell'altro grande dipinto che ha come soggetto la pittura di Pollock a sua volta intersecata ad uno scorcio di quartiere residenziale. Jackson Pollock, da simbolo dell'avanguardia d'oltreoceano, scivola così sul piano mass-mediatico.
Svariati simboli degli Stati Uniti si incrociano rivelando nuovi ed inattesi significati; in direzione opposta al metodo surrealista caratterizzato dalla giustapposizione di immagini oniriche, Shaw assembla figure provenienti da contesti opposti beneficiando della duttilità dei registri strutturali propri del fumetto: questa la cifra della parata di "personaggi" realizzati a matita su nastro di carta per la quale sfilano i protagonisti delle campagne pubblicitarie più note, eroi ed eroine dei cartoon nonché simboli massonici e allegorie della contemporaneità consumistica.
Completano la mostra alcuni disegni ad aerografo ed inchiostro su carta che sia per il soggetto, un vortice di linee nelle cui spire sono coinvolte minuscole presenze, sia per la velocità esecutiva, comunicano un senso di vertigine e di insicurezza, risultato della perdita di riferimenti.
Jim Shaw è nato nel Midland nel 1952, vive e lavora a Los Angeles. Sin dalla fine degli anni Ottanta ha esposto nei più importanti musei ed istituzioni americane e internazionali. Tra le sue più recenti serie di lavori ricordiamo: My Mirage (1985-1990), che racconta le esperienze di un ragazzo di nome Billy che cresce durante gli anni Cinquanta e Sessanta; Dream Drawing e Dream Object (1991-2000), che raffigurano immagini ed oggetti d'arte ricreati provenienti dai sogni dell'artista. Una sua mostra retrospettiva è stata presentata al Casino Luxembourg - Forum d'art contemporain, Lussemburgo; al MAMCO di Ginevra; e presso il Contemporary Arts Center, Cincinnati, Ohio nel 1999-2000. Tra le sue più recenti esposizioni collettive ricordiamo: nel 2007 Magritte and Contemporary Art: The Treachery of Images, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles; nel 2006 Los Angeles 1955-1985. The Birth of an Art Capital, Centre Pompidou, Parigi; nel 2004 Disparities & Deformation - Our Grotesque, 5th International Site Santa Fe Biennale, Site Santa Fe, New Mexico.
La quarta personale alla Galleria Massimo De Carlo per l'artista statunitense Jim Shaw è da leggersi come riflessione sulla lenta ma progressiva disgregazione del "sogno americano" in corso da più di tre decadi.
La mostra si sviluppa come un sentiero caratterizzato da rimandi segnici espressi con pittura e disegno su carta e tessuto.
Due dipinti su mussola di cotone che costituiscono il cuore della mostra si presentano in foggia di sfondi teatrali. Il primo ritrae una casa borghese con giardino sulla quale si interfacciano degli hot dog da passeggio; dalla tela trasuda una terza immagine, la banconota da un dollaro. Giganteschi lecca-lecca, diritti come sentinelle, si oppongono alla visione dell'altro grande dipinto che ha come soggetto la pittura di Pollock a sua volta intersecata ad uno scorcio di quartiere residenziale. Jackson Pollock, da simbolo dell'avanguardia d'oltreoceano, scivola così sul piano mass-mediatico.
Svariati simboli degli Stati Uniti si incrociano rivelando nuovi ed inattesi significati; in direzione opposta al metodo surrealista caratterizzato dalla giustapposizione di immagini oniriche, Shaw assembla figure provenienti da contesti opposti beneficiando della duttilità dei registri strutturali propri del fumetto: questa la cifra della parata di "personaggi" realizzati a matita su nastro di carta per la quale sfilano i protagonisti delle campagne pubblicitarie più note, eroi ed eroine dei cartoon nonché simboli massonici e allegorie della contemporaneità consumistica.
Completano la mostra alcuni disegni ad aerografo ed inchiostro su carta che sia per il soggetto, un vortice di linee nelle cui spire sono coinvolte minuscole presenze, sia per la velocità esecutiva, comunicano un senso di vertigine e di insicurezza, risultato della perdita di riferimenti.
Jim Shaw è nato nel Midland nel 1952, vive e lavora a Los Angeles. Sin dalla fine degli anni Ottanta ha esposto nei più importanti musei ed istituzioni americane e internazionali. Tra le sue più recenti serie di lavori ricordiamo: My Mirage (1985-1990), che racconta le esperienze di un ragazzo di nome Billy che cresce durante gli anni Cinquanta e Sessanta; Dream Drawing e Dream Object (1991-2000), che raffigurano immagini ed oggetti d'arte ricreati provenienti dai sogni dell'artista. Una sua mostra retrospettiva è stata presentata al Casino Luxembourg - Forum d'art contemporain, Lussemburgo; al MAMCO di Ginevra; e presso il Contemporary Arts Center, Cincinnati, Ohio nel 1999-2000. Tra le sue più recenti esposizioni collettive ricordiamo: nel 2007 Magritte and Contemporary Art: The Treachery of Images, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles; nel 2006 Los Angeles 1955-1985. The Birth of an Art Capital, Centre Pompidou, Parigi; nel 2004 Disparities & Deformation - Our Grotesque, 5th International Site Santa Fe Biennale, Site Santa Fe, New Mexico.