Lawrence Weiner
08 May - 28 Jun 2008
LAWRENCE WEINER
'With A Line Of Graphite/Con una linea di grafite'
'With A Line Of Graphite/Con una linea di grafite' è il titolo della mostra che Lawrence Weiner presenta presso la Galleria Massimo De Carlo dall'8 maggio al 28 giugno, ed è anche la scritta che accoglie il visitatore all'ingresso degli spazi espositivi. Nei lavori dell'artista, di chiara matrice concettuale, la parola si fa impalpabile traccia evocatrice; anche se resta imprecisato e indifferente, stabilire se sia la traccia di eventi realmente accaduti o soltanto pensati.
Grafite è la parola che domina le pareti della prima sala, termine che amplifica e imprime nella mente dello spettatore la consistenza effimera di tale materiale. Nei lavori di Weiner, artista classe 1942 che vive e lavora tra New York e Amsterdam, si tratta sempre di immaginare cose e azioni possibili, che sarebbero cioè eseguibili materialmente, ma che la formulazione linguistica sospende a metà strada, tra l'atto e la potenza: proposizioni descrittive, del tipo 'Modificato/Moderato con una linea di grafite', e prescrittive, come 'Tracce di grafite usate per rappresentare qualcosa al di fuori di se stessa', si alternano alle pareti creando un gioco di idee sospese, da fruire col solo potere dell'immaginazione.
Nel 1968 l'artista presentava i suoi 'Statements', un libro di lavori fatti di sole parole, e da allora egli ha continuato a lavorare sulle possibilità linguistiche e a impiegare il linguaggio come medium artistico per eccellenza. Le sue opere si compongono di lettere asettiche e neutre, benchÇ talora animate da un bagliore di rosso o di verde, e si impongono nel grande formato dei caratteri a stampa. I suoi lavori, che sono attualmente in mostra presso il MoCA di Los Angeles in occasione della personale 'As Far As The Eye Can See'. sono frasi declamatorie e assertive che, come aforismi, si impongono alla vista nelle grandi iscrizioni su pareti: pur assomigliando graficamente ad altre forme di pubbliche affissioni, come la segnaletica, la cartellonistica, anche un po' alla pubblicità, esse insistono nell'esser lette diversamente, nell'esser lette come arte, e ancor meglio come sculture.
'With A Line Of Graphite/Con una linea di grafite'
'With A Line Of Graphite/Con una linea di grafite' è il titolo della mostra che Lawrence Weiner presenta presso la Galleria Massimo De Carlo dall'8 maggio al 28 giugno, ed è anche la scritta che accoglie il visitatore all'ingresso degli spazi espositivi. Nei lavori dell'artista, di chiara matrice concettuale, la parola si fa impalpabile traccia evocatrice; anche se resta imprecisato e indifferente, stabilire se sia la traccia di eventi realmente accaduti o soltanto pensati.
Grafite è la parola che domina le pareti della prima sala, termine che amplifica e imprime nella mente dello spettatore la consistenza effimera di tale materiale. Nei lavori di Weiner, artista classe 1942 che vive e lavora tra New York e Amsterdam, si tratta sempre di immaginare cose e azioni possibili, che sarebbero cioè eseguibili materialmente, ma che la formulazione linguistica sospende a metà strada, tra l'atto e la potenza: proposizioni descrittive, del tipo 'Modificato/Moderato con una linea di grafite', e prescrittive, come 'Tracce di grafite usate per rappresentare qualcosa al di fuori di se stessa', si alternano alle pareti creando un gioco di idee sospese, da fruire col solo potere dell'immaginazione.
Nel 1968 l'artista presentava i suoi 'Statements', un libro di lavori fatti di sole parole, e da allora egli ha continuato a lavorare sulle possibilità linguistiche e a impiegare il linguaggio come medium artistico per eccellenza. Le sue opere si compongono di lettere asettiche e neutre, benchÇ talora animate da un bagliore di rosso o di verde, e si impongono nel grande formato dei caratteri a stampa. I suoi lavori, che sono attualmente in mostra presso il MoCA di Los Angeles in occasione della personale 'As Far As The Eye Can See'. sono frasi declamatorie e assertive che, come aforismi, si impongono alla vista nelle grandi iscrizioni su pareti: pur assomigliando graficamente ad altre forme di pubbliche affissioni, come la segnaletica, la cartellonistica, anche un po' alla pubblicità, esse insistono nell'esser lette diversamente, nell'esser lette come arte, e ancor meglio come sculture.