Ian Hamilton Finlay
28 May - 17 Sep 2011
IAN HAMILTON FINLAY
Mean Terms
28 May - 17 September, 2011
Mostra realizzata in collaborazione con Wild Hawthorn Press - The Archive of Ian Hamilton Finlay.
A diciotto anni dalla sua prima mostra in galleria e a cinque anni dalla scomparsa dell’artista, la Galleria Minini rende omaggio a Ian Hamilton Finlay. Artista, poeta e filosofo visionario che partendo dalla poesia concreta sviluppò un personalissimo percorso, ricco di citazioni, e seppe dar forma concreta a frasi e composizioni letterarie realizzando opuscoli, libri, stampe, inscrizioni su pietra o su legno e installazioni.
Il suo principale lavoro fu senza dubbio il giardino Little Sparta di Stonypath, che contiene circa 270 opere. L’artista iniziò a costruirlo nel 1966, quando si trasferì con la sua famiglia in un’area desolata e senza vegetazione delle colline scozzesi Pentlands, ribattezzando la zona Little Sparta (in polemica contro Edimburgo, chiamata l’Atene del Nord) e trasformandola in quello che è oggi uno dei giardini più famosi della Gran Bretagna.
Selezionate dall’archivio Ian Hamilton Finlay, le opere esposte qui in galleria si riallacciano ai temi più noti come l’interazione tra la natura e la cultura, l’immaginario pastorale, il mare, la Rivoluzione Francese, il classicismo e il (neo)classicismo.
All’amata natura si riferiscono Figleaf, un gesso del 1992 con foglie di fico in rilievo, e Arbor Felice–Arbor Hellene e The Birch Tree Recalls You o Philhellenes, targhe di ceramica per alberi, che rimandano alla filosofia classica. Man A Passerby è una pietra miliare che riflette sulla condizione dell’uomo e sul suo essere di passaggio. Sulle pareti ci sono quattro Mean Terms. Finlay definiva un “mean term” come “un concetto matematico indicante un termine a metà tra altri due e utilizza questo concetto metaforico nell’opera Sackcloth: “il Sackcloth era indossato da Santi e Martiri come una sorta di simbolo di penitenza o di aspirazione terrestre verso il divino.
Allusioni alla navigazione e al mare si rintracciano in Drift (Mist) Net, una panchina di legno incisa, in Sails, opera costituita da quattro sedie evocanti la Galway Hooker, la tradizionale nave da pesca usata al largo delle coste Irlandesi e contraddistinta dalla particolare forma del vessillo, e in Hirondelle/ PL1923787VENT D’SU/CN273998, lastra di ardesia realizzata nel 1966 che mostra incisioni riportanti nomi e numeri di immatricolazione di barche.
Infine L’Idylle des Cerises è un’opera formata da quattro canestri di frutta in piombo, ispirate a un testo del Libro IV delle Confessioni di Jean¬-Jacques Rousseau: “Salii su un ciliegio e lanciai giù alle ragazze manciate di ciliegie, loro poi mi rilanciavano i noccioli attraverso i rami. Una volta, una delle ragazze, tenendo stretto il grembiule e inclinando la testa, si offrì così bene al bersaglio, e io mirai così giusto, che le feci cadere un grappolo proprio nel seno. Perché le mie labbra non sono ciliegie? Pensai. Come gliele getterei volentieri!”
Mean Terms
28 May - 17 September, 2011
Mostra realizzata in collaborazione con Wild Hawthorn Press - The Archive of Ian Hamilton Finlay.
A diciotto anni dalla sua prima mostra in galleria e a cinque anni dalla scomparsa dell’artista, la Galleria Minini rende omaggio a Ian Hamilton Finlay. Artista, poeta e filosofo visionario che partendo dalla poesia concreta sviluppò un personalissimo percorso, ricco di citazioni, e seppe dar forma concreta a frasi e composizioni letterarie realizzando opuscoli, libri, stampe, inscrizioni su pietra o su legno e installazioni.
Il suo principale lavoro fu senza dubbio il giardino Little Sparta di Stonypath, che contiene circa 270 opere. L’artista iniziò a costruirlo nel 1966, quando si trasferì con la sua famiglia in un’area desolata e senza vegetazione delle colline scozzesi Pentlands, ribattezzando la zona Little Sparta (in polemica contro Edimburgo, chiamata l’Atene del Nord) e trasformandola in quello che è oggi uno dei giardini più famosi della Gran Bretagna.
Selezionate dall’archivio Ian Hamilton Finlay, le opere esposte qui in galleria si riallacciano ai temi più noti come l’interazione tra la natura e la cultura, l’immaginario pastorale, il mare, la Rivoluzione Francese, il classicismo e il (neo)classicismo.
All’amata natura si riferiscono Figleaf, un gesso del 1992 con foglie di fico in rilievo, e Arbor Felice–Arbor Hellene e The Birch Tree Recalls You o Philhellenes, targhe di ceramica per alberi, che rimandano alla filosofia classica. Man A Passerby è una pietra miliare che riflette sulla condizione dell’uomo e sul suo essere di passaggio. Sulle pareti ci sono quattro Mean Terms. Finlay definiva un “mean term” come “un concetto matematico indicante un termine a metà tra altri due e utilizza questo concetto metaforico nell’opera Sackcloth: “il Sackcloth era indossato da Santi e Martiri come una sorta di simbolo di penitenza o di aspirazione terrestre verso il divino.
Allusioni alla navigazione e al mare si rintracciano in Drift (Mist) Net, una panchina di legno incisa, in Sails, opera costituita da quattro sedie evocanti la Galway Hooker, la tradizionale nave da pesca usata al largo delle coste Irlandesi e contraddistinta dalla particolare forma del vessillo, e in Hirondelle/ PL1923787VENT D’SU/CN273998, lastra di ardesia realizzata nel 1966 che mostra incisioni riportanti nomi e numeri di immatricolazione di barche.
Infine L’Idylle des Cerises è un’opera formata da quattro canestri di frutta in piombo, ispirate a un testo del Libro IV delle Confessioni di Jean¬-Jacques Rousseau: “Salii su un ciliegio e lanciai giù alle ragazze manciate di ciliegie, loro poi mi rilanciavano i noccioli attraverso i rami. Una volta, una delle ragazze, tenendo stretto il grembiule e inclinando la testa, si offrì così bene al bersaglio, e io mirai così giusto, che le feci cadere un grappolo proprio nel seno. Perché le mie labbra non sono ciliegie? Pensai. Come gliele getterei volentieri!”